GIROLAMO
DE SIMONE
“PIETRO GROSSI
IL DITO NELLA MARMELLATA”
Pietro
Grossi, pioniere di musica
elettronica
“Homeart: arte da e
per se stessi. Estemporanea, effimera, oltre la sfera del giudizio altrui” Pietro Grossi
Pioniere della musica elettronica italiana, Pietro Grossi mescolò
intuizioni musicali, estetiche, sociologiche, precorrendo i tempi ed
anticipando le tecnologie e le teorie utilizzate oggi per realizzare in ogni
casa divertimento, creatività, comfort.
In questa monografia si racconta la sua storia e
quella delle sue innovazioni, a partire dal variegato
panorama delle correnti artistiche emerse a cavallo del Sessantotto, fino alle
‘musiche replicanti’ dei nostri giorni.
David Toop, uno dei più
autorevoli critici e musicisti di frontiera, scoprendo con ritardo l’opera di Pietro Grossi scriveva
sull’autorevole “The Wire”: “La risposta del perché
Grossi risulti una figura così poco nota malgrado il suo profetico lavoro si
potrebbe trovare nello Zeitgest degli anni
Sessanta. Non vestito in abiti indiani né dedito alla
costruzione di una carriera, Grossi continuò ad applicarsi tranquillamente alle
sue teorie. Forse con ritardo, ma sono contento di scoprirlo”. E ancora: “Se
torniamo con la memoria agli effervescenti anni Novanta, quando i Future Sound of London furono
salutati come creatori del sound del futuro per il
loro concerto telematico tra Londra e New York, o
quando il software Koan fu elogiato per il suo
contributo alla musica generativa, viene fuori che Grossi è stato un non
celebrato anticipatore di questi eventi”.
Pietro Grossi fu un musicista prestato alla scienza, un sensitivo
dotato di straordinaria e visionaria capacità di guardare lontano, lo “sguardo
oltre il tramonto” auspicato da Goethe. Il numero e
la complessità delle sue attività, soprattutto la loro funzione ‘segnaletica’ e
storica, meritano l’attuale interesse critico. “Grossi introduce già
negli anni Sessanta gran parte dei concetti che caratterizzeranno il suo lavoro
di lì a venire, ponendosi sempre più in polemica (...)
con l’establishment della tradizione
musicale, con i ‘difensori della gabbia dorata del pentagramma’.
I temi della velocità, del calcolo combinatorio, del processo musicale,
dell’anonimato, della totale libertà nell’uso dei materiali, dell’automazione,
dell’arte fatta da sé per se stessi (...) costituiscono
ognuno punti cardine all’interno del procedere intellettuale di Grossi
ed altrettanti pungoli per il pensiero musicale convenzionale”.
Grossi sarà un vero pioniere, uno di quegli uomini
schivi che pongono il gruppo e la ricerca al di sopra dell’ambizione
personale e delle comparsate, nell’atteggiamento -
proprio degli autentici ricercatori - di condivisione delle proprie scoperte al
fine di un effettivo miglioramento dell’intera comunità. Tutta la ricerca di
quegli anni fu caratterizzata da tale forma di condivisione: se non ci fosse
stata una comunità scientifica aperta, non vincolata da rigidi compartimenti
proprietari o da stringenti norme di copyright,
la cosiddetta rivoluzione silicea non si sarebbe realizzata tanto velocemente.
“La musica è giunta ad una radicale svolta della sua storia, della sua esistenza, del suo sviluppo. È al suo istante zero”.
L’Autore
Girolamo De Simone,
musicista e musicologo, è tra gli esponenti delle avanguardie musicali italiane
legate alla musica di frontiera. Ha pubblicato: Le parole sospese, Napoli 1988; Lasciate
i pianisti nelle gabbie, Napoli 1993; L’altra avanguardia, Napoli 1996; Ice-tract, Milano 2000; ... e adesso musica! Teoria
e Storia per strumentisti, Napoli 2000; Musiche replicanti, dalle Estetiche del
plagio alle nuove Metafonie, Napoli 2005.
Tra i volumi collettanei: Testimonianze
per Goffredo Petrassi, Milano 2003; Il Teatro
a Napoli negli anni Novanta, Napoli 2004. Scrive
per “il manifesto”.