Homeart
(il manifesto/Alias 16-03-02)
Pietro Grossi
Arte da e per se
stessi
Estemporanea
Effimera
Oltre la sfera del giudizio altrui
Breve descrizione di un’esperienza
-Siedo al computer di
casa e lo inizializzo.
-Trasferisco in memoria un programma residente in dischetto e lo lancio.
-Fruisco dell’elaborato (suono, segno, colore) e a mio piacere lo interrompo.
-Pongo fine all’esperienza oppure attuo modifiche venutemi alla mente o
suggerite dai risultati ottenuti.
Produco da e per me stesso
Accetto lo strumento di cui posso disporre, ne analizzo le possibilità operative e, nell’ambito consentitomi, progetto.
Affidabilità, destrezza, velocità, fantasia - ineguagliabili anche nel caso del più semplice sistema di elaborazione dati - annullano eredità e problemi secolari e mi spronano a utilizzare nei particolari più riposti il terreno di lavoro disponibile. La verifica immediata stimola la ricerca di nuove soluzioni.
Per inclinazione
personale progetto prevalentemente programmi ad elaborazione illimitata e, per
quanto ne so e me lo consente lo strumento, con coefficienti di variabilità
sufficienti a tener vivo il mio interesse.
La soddisfazione delle attese personali costituisce l’essenza dell’operazione che sto descrivendo.
Una sorta di privacy artistica che non attende, non richiede, ignora la reazione altrui. Essa pone in evidenza le potenzialità creative latenti in ognuno di noi, ne promuove lo sviluppo, suggerisce le vie e gli strumenti di lavoro idonei alla libera estrinsecazione dei più appaganti moti della fantasia: i propri.
Questa è, o potrebbe essere, la HOMEART: relax mentale e, insieme, momento di impegno per la creazione del proprio ambiente di lavoro/studio/riposo tramite suono, segno, colore.
Pietro Grossi