AA.VV.,
Musica Coelestis (Einaudi, Stile libero/suoni)
Ottima
iniziativa editoriale della Einaudi,
che nella collana “Stile libero” affianca CD a volumetto
con interviste e note molto esaurienti sui brani. “Musica Coelestis”,
primo cofanetto, è affidato alle cure di Carlo Boccadoro,
animatore di uno dei pochi ensemble italiani in grado di essere affiancati a quelli
Nyman, Adams, Glass, o ad altre formazioni specializzate in Border Music”. Il CD
propone brani di undici ‘magnifici’ compositori, per
scoprire, come dicono le note di copertina, che magari la musica d’oggi non è
così lontana dalla sensibilità comune, a patto di esercitare una sorta di
‘messa in parentesi’ dell’avanguardia (presupposto
sul quale ci sarebbe da discutere). Tra i nomi eccellenti,
diversi minimalisti: proprio Glass, Nyman, Adams, Reich,
ma anche Laurie Anderson
(perché non Sakamoto, allora?), Andriessen, Giya Kancheli,
MacMillan. Nel libretto, invece, le interviste
‘domiciliari’ realizzate da Boccadoro. Una questione,
quella della musica di frontiera, è finalmente posta. La risposta però è ancora
‘esterofila’, e ci si chiede perché non ci siano Part
o Preisner, o per quale motivo non strutturare
il lavoro in due cofanetti separati, di cui il secondo dedicato agli italiani (Stalteri, Einaudi, Chailly, Sollima figlio, Harmonia Ensemble, per fare pochi nomi). Le esecuzioni sono
ottime ma, quando paragonabili agli ‘originali’ d’autore, risentono dei vizietti esecutivi nostrani: amore per il segno e la
precisione filologico-ritmica a scapito del respiro
di senso. Ciò accade, per esempio, in “Sub Rosa” di Bryars,
più veloce della versione ‘d’autore’, con un
missaggio meno misterico, e per questa ragione,
forse, meno
suggestiva. SUONABILE
Il manifesto, 5 giugno 1999