In
mostra al Museo Pan di Napoli un originale installazione multimediale e
multisensoriale dedicata a Domenico Scarlatti, compositore napoletano che alla
fine del ‘600 rivoluzionò il concetto di armonia.
I
suoni e le immagini si sovrappongono creando un corto circuito audio/video che,
nel mondo delle avanguardie musicali, non è azzardato chiamare
metacomposizione.
Benvenuti
a scarl/ACT, omaggio multimediale alla creatività visionaria del compositore
napoletano Domenico Scarlatti colui che a cavallo fra il 600 e il 700
rivoluzionò il concetto di armonia.
Girolamo
De Simone – musicista: “Scarlatti fu un grande precursore perché inserì nelle
sue composizioni clavicembalistiche accordi dalle molteplici dissonanze, tali
da preconizzare e anticipare il genio di Stravinskij. Lui usava dei clusters ,
dei grappoli di note intricati, pieni di dissonanze”.
L’Accademia
epurò le dissonanze del compositore napoletano tanto che nelle prime edizioni
delle sue sonate, come l’installazione testimonia, non erano nemmeno
trascritte. Ed è anche per fare giustizia di quella retrograda cecità che
l’opera di De Simone, in occasione delle celebrazioni per i 250 anni
dalla morte del musicista, ha voluto ridare a quelle note nuova vita.
Girolamo
De Simone – musicista: “Partendo da quello che io chiamo bordone , ossia il
suono fondamentale che anima lo spazio espositivo, si è trattato di registrare
al pianoforte gli originali pianistici nelle loro dissonanze. Successivamente
ho rielaborato questi accordi al computer attraverso programmi di sintesi
granulare. Questo fa in modo che la percezione ci parli dell’elettronica, della
tecnologia avanzata. Ma la matrice, l’origine, è la medesima”.
Da
qui la possibilità di sovrapporre a ciclo continuo i differenti loop e la
dimostrazione che i Clusters epurati di Scarlatti avevano la loro recondita
armonia. Che De Simone, grazie al moltiplicatore offerto dalle nuove
tecnologie, è riuscito a trasformare in una metafora della stessa Napoli, città
di disarmonica bellezza.